“Una sete lo accompagna, un’inquietudine lo spinge, una pace interiore lo sostiene. Cercatore di segni e di stelle che indichino il cammino, ama fermare lo sguardo su altri sguardi, per scorgerne pezzetti di cielo. Affascinato dai particolari delle persone, degli oggetti e della vita, sospeso tra paura e meraviglia, si lascia guidare dal sogno che, ogni giorno, lo abita e lo sorprende. Ama parole semplici e lente. Assapora la realtà e, dopo avere ascoltato sentimenti e sensazioni, le rispetta, attendendo i tempi giusti della loro maturazione. Raffaele segue il corso della natura, con le sue stagioni, i suoi mutamenti, le sue sorprese. Talvolta ama attendere che passino il gelo e il freddo, per assaporare e interiorizzare gli eventi, per stringere amicizie e legami, perché il suo tempo è l’estate. Il suo astro il sole. L’inverno gli dona il raccoglimento. Perché desidera un cuore di monaco e ha l’inquietudine del poeta. Le sue parole sono sussurri, perché il linguaggio dell’amore è rispettoso, timido, e ha voglia di attendere i tempi giusti. Il suo parlare, “sì, sì…no, no”, racconta l’incertezza pavida e mite di un cuore che ascolta, si interroga, si lascia toccare e prepara nel silenzio la sua azione.
Ultimamente, ama dipingere su vecchie tavole di legno, lavorate e riutilizzate, perchè l’antico è promessa del nuovo che le nostre mani inventeranno e i nostri cuori accoglieranno. La sapienza della vita è custodita nei segreti della natura. Raffaele ama esprimere se stesso in modo immediato, con autenticità profonda e coraggiosa, lasciando che sia il pennello a guidarlo in mondi inesplorati che, una volta conosciuti, lo innamorano. Predilige i volti, gli sguardi, i sentimenti. Non ha paura di sentire vibrare nell’animo inquietudine e paura. Si lascia sorprendere da una farfalla. Non sopporta le forzature. Ama ciò che è semplice. Cerca la bellezza. E “nella misura in cui l’amore cresce in te, cresce anche la tua bellezza, poiché l’amore è la bellezza dell’anima” (S. Agostino).
Ultimamente, la sua ricerca spirituale lo porta a lasciarsi guardare dal crocifisso e a dipingerne il volto, il sorriso, la dolcezza. Assetato di vita, si sente abbracciato dalla vita. E nei dettagli piccoli della quotidianità, lo sguardo di un Uomo in croce lo sorprende, lo conquista, lo spinge verso una ricerca serena e quieta. “Tu non mi cercheresti se non mi avessi già trovato” (S. Agostino). Sì, forse Qualcuno lo ha cercato. Nella notte, basta la luce di poche stelle per ritrovare la strada.”
Sr. Mirella Caterina Soro op